Parole a caso
Non so perché scrivo qui. Forse perché lo facevi tu. Non è da me e non mi fa neanche bene. Alla morte non si sa mai come si reagisce. Quando è mancato papà mi sono negata il dolore. Quando è mancata l’amica a cui volevo più bene ho creduto che sarei morta anch’io. Domenica mattina ho saputo che eri sparito anche tu e fino a stamattina ho cercato (più o meno inconsciamente) di convincermi che non fosse successo. Bugie che hanno gambe corte come quelle di un bassotto nano che cammina sulla panza. Ci ho provato a limitare i danni, o a ritardare l’in evitabile il più possibile. Avrei voluto stare in compagnia, parlare di te, parlare di qualcosa con qualcuno. Quando si soffre si vorrebbe stare in compagnia di chi soffre come noi ed insieme sostenerci. Ma stavolta non mi è stato possibile. E così ho provato a star da sola, a scherzare con qualche post idiota su face book, a concentrarmi sul lavoro fingendo che mi renda felice. Ma non ha funzionato. Non è facile aver il diri...