MOLLO TUTTO E FACCIO L’ARTISTA.
Cosa farebbero i vostri genitori, i vostri figli, il vostro partner, i
vostri amici, i vostri colleghi… se un bel giorno vi sentissero pronunciare
queste parole?
Vi rispondo io.
Vi prenderebbero per matti!
Nel mio caso non ci sono stati grossi shock, in fin dei conti ho sempre
dato chiari segnali di “originalità mentale” ed il dubbio su quanto normale
fossi era già sorto in tempi non sospetti. Malgrado ciò non è stato semplice
raccogliere il coraggio per parlarne.
FARO’ CIO’ CHE MI ANDRA’ DI
FARE.
Per un primo periodo le domande saranno tantissime. Gli scettici
cercheranno di farvi cambiare idea ed in più avrete a che fare con i soliti
simpaticoni che vi derideranno e che cercheranno di mettervi i bastoni fra le
ruote.
Tranquilli. La risposta dovrà essere sempre la stessa: “farò ciò che mi
andrà di fare”. Poco importa se la realtà dei fatti sarà diversa, continuate
per la vostra strada.
E LA CRISI?
Ad aiutarmi nella difficile decisione è stata proprio la maledetta
crisi economica che ci sta attanagliando. Gran parte di noi è senza lavoro. Chi
lavora (spesso in condizioni che vent’anni fa avremmo considerato disumane) il
più delle volte non percepisce un compenso adeguato… o non lo percepisce
affatto. Pertanto la scusa è stata perfetta. Cos’è meglio? Lavorare dodici,
sedici ore al giorno (in un ambiente che odiamo) per non arrivare nemmeno a
pagare le bollette, oppure lavorare le stesse ore (con le stesse, tristi,
garanzie economiche), ma facendo ciò che ci piace? Ed ancora, è meglio rimanere
a casa aspettando che un’agenzia interinale ci contatti per farci la carità… o
piuttosto rimanere comunque a casa a produrre qualche nuova piccola grande
meraviglia che ci gratifica? Psicologicamente è più utile rientrare dalle spese
dopo sette ore di mercatino, piuttosto che rientrare in casa propria dopo sette
ore di infruttifera ricerca di un lavoro. Credetemi!!! Forse la vostra
situazione economica non migliorerà immediatamente, ma quella mentale lo farà
di certo. E di questi tempi, viste le tristi notizie (che talvolta ci toccano
davvero da vicino), direi che mantenersi moralmente forti è già tanto.
INVESTIRE?
I miei sogni, logicamente, prevedevano un piccolo locale in cui esporre
e produrre, magari con un’attività collaterale abbinata. Ma il mio budget non
era dello stesso parere. Non ha importanza, al giorno d’oggi abbiamo internet
ed un sacco di piattaforme che ci permettono di pubblicizzare il nostro lavoro.
Non solo, il fatto che la crisi abbia colpito tutti, ci mette nelle condizioni
di poter barattare. Certo, il baratto non paga le bollette, ma vi può fornire
(per esemprio) i materiali di consumo e gli strumenti che vi servono per la
vostra attività… nonché un panino all’ora di pranzo, un sito internet, un
vestito cucito a mano… continuo?
INSIEME E’ PIU’ STIMOLANTE.
La situazione peggiore che mi sono trovata ad affrontare (e che spesso
e volentieri si ripresenta) è la mancanza di collaborazione e di umiltà.
Soprattutto in un paesino di provincia questo problema è imperante! Non abbiate
paura di incontrare artisti emergenti, artisti affermati, artisti di strada…
raccontate loro cosa vorreste fare… scoprirete subito se avranno voglia di
aiutarvi, darvi consigli, collaborare con voi o insegnarvi qualcosa, esservi
amici, condividere opportunità di lavoro e di guadagno…
Se invece cercassero subito di esservi d’impiccio… meglio ancora,
significa che vedono in voi ciò che loro non sono, non sono più o non sono mai
stati e mai saranno. Non basta definirsi artisti per esserlo. Un insegnante d’arte
può non essere nemmeno paragonabile ad un brillante autodidatta che vende le
proprie opere sul ciglio di una strada! Così come può non eservi differenza fra
colui che può pagarsi una sala espositiva e colui che invece espone in un
ristorante.
L’arte è passione. Se la passione ti spinge, la passione ti porterà a
collaborare, crescere e di sicuro ti aiuterà a vivere meglio.
VITA ARTISTICA.
Son passati due anni da quando ho detto alla mia famiglia “mollo tutto
e faccio l’artista”. Il primo anno ho sperimentato, barattato, venduto qualcosa
in internet.
Il secondo anno sono uscita di casa e ho affrontato il mondo.
Conosciuto artisti brillanti di ogni categoria ed ho imparato a conoscere le
mie potenzialità, le mie doti ed anche i miei talenti.
Il terzo anno comincia ora.
Vivo d’arte? Diciamo che ho una vita artistica! Una vita un po’ diversa
dalla vita “normale”… ho una vita.
Ed è solo l’inizio.
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